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Avviare un’attività imprenditoriale con il microcredito

Avviare un’attività imprenditoriale con il microcredito

Il microcredito è una forma di prestito finanziario pensata per chi non ha accesso ai tradizionali canali di finanziamento, a causa della mancanza di garanzie reali perlopiù. Le somme che si possono prestare sono fino a 75.000 euro per ciascun beneficiario (dal 01/05/2024, attualmente a 40.000) e 100.000 per le SRL ordinarie, che prima erano state escluse (sempre incluse le SRLS).

Usare il microcredito per avviare un’attività anche nuova impresa

Il microcredito può essere usato per finanziare sia l’apertura di una nuova attività, sia rilevarne una esistente. In generale, lo si può usare per “mettersi in proprio” e quindi passare a una dimensione imprenditoriale.

In quanto segnalatori, vagliamo i requisiti iniziali di accesso al microcredito. Se sono presenti questi, poi si viene passati ai tutor che avviano e portano a termine la pratica.

Anzitutto va detto che il passaggio prevede due momenti:

  1. L’atto costitutivo della società
  2. La presentazione della domanda di microcredito

Il punto 1 non viene esperito da chi elargisce il finanziamento, ma è un passaggio da fare in autonomia con poche spese. Subito dopo si può richiedere il finanziamento. (In realtà i due passaggi possono essere quasi contemporanei).

In genere per il punto 1 (aprire un’azienda), si svolgono questi passaggi:

  1. Aprire una partita IVA.
  2. Iscriversi al Registro delle Imprese.
  3. Comunicare gli atti alla Camera di Commercio.
  4. Inviare la dichiarazione di Inizio Attività al comune (se necessaria).
  5. Aprire posizioni INPS e INAIL per l’assunzione di personale.
  6. Se apri una posizione da libero professionista, i passaggi 2-5 non sono necessari.

I documenti da presentare per la richiesta di microcredito sono:

  • Atto costitutivo / statuto che dimostra i poteri di firma del rappresentante dell’azienda.
  • Una visura camerale aggiornata.
  • Il documento di attribuzione della partita IVA.
  • Documenti anagrafici dell’amministratore e dei soci (o titolare in caso di impresa individuale)
  • CV degli stessi.
  • Ultimi tre bilanci depositati con ricevuta di deposito (o quelli disponibili se azienda costituita da meno di tre anni) oppure dichiarazione di redditi per società di persone.
  • Ultima dichiarazione IVA inviata.
  • Situazione contabile provvisoria.
  • Eventuali corrispettivi da cassetto fiscale.
  • Preventivi degli investimenti dichiarati da finanziare.
  • Estratto conto aziendale con dettaglio saldo e movimenti (sei mesi).
  • Estratto conto personale dell’amministratore, ultimi sei mesi completo di movimenti e saldo.

Avere un’idea chiara del business

Il microcredito è un prestito. Pur essendo di piccole entità rispetto ad altri, richiede scrupolo e attenzione e va legato a un’idea di business che regga la prova dei fatti.

I soldi vanno restituiti e quindi l’attività deve essere lucrativa fin da subito, o poco dopo, il tempo di assestarsi sul mercato.

L’idea può essere quella di mettersi in proprio, cioè fare da imprenditore ciò che si svolge da dipendente, oppure aprire un’azienda del tutto nuova rispetto alle proprie esperienze, inseguendo un sogno che si ha da tempo.

Ma rimane imprescindibile la chiarezza sulla natura e la tipologia dell’attività e avere in mente cosa fare per passare dalla fase di pianificazione, a quella di messa in opera.

Elaborare un business plan solido

Avere una buona idea non basta. Il secondo passo è mettere nero su bianco questa idea ed elaborare un business plan che regga alla prova dei fatti.

Il piano di business deve riguardare l’analisi di mercato, uno sviluppo operativo e finanziario, delle proiezioni di vendita, in che modo il microcredito verrà investito. È importante in questa sede definire l’ammontare della somma richiesta, in linea con le informazioni presenti sul business plan.

È cruciale anche per un altro motivo: la legge sul Microcredito prevede la figura del tutor, che ha proprio lo scopo di verificare e migliorare il business plan, aiutando il beneficiario nella redazione e nell’analisi dei numeri, al fine di avere una proiezione quanto più realistica possibile.

Il business plan non deve solo dire “come intendiamo sviluppare questa idea“, ma soprattutto “come è possibile sviluppare la nostra idea nelle condizioni attuali e nel prossimo futuro“. E questo è molto differente.

Preparare tutta la documentazione necessaria

Prima di presentare la domanda serve la documentazione contabile e amministrativa, nulla di veramente complicato. Si tratta di documenti che ogni professionista o titolare di attività possiede.

Scegliere il tutor giusto per ottenere il microcredito

La scelta del tutor è discrezionale, ma spesso conviene affidarsi a dei professionisti dell’impresa come noi di Castro & Partners, che lavoriamo a contatto con realtà aziendali locali e nazionali ogni giorno.

Come segnalatori, indirizziamo gli aspiranti imprenditori verso un tutor di comprovata fiducia, che ha un ottimo scoring di riuscita nelle domande di microcredito. Cioè, riesce a far ottenere il finanziamento in oltre il 90% dei casi.

Da un tutor ci si deve aspettare: concretezza, realismo, precisione, capacità di analisi, capacità empatica di tradurre il sogno imprenditoriale in una pratica ben definita che convinca chi di dovere.

Concessione del finanziamento e utilizzo dei fondi

Una volta ottenuto il microcredito, è cruciale utilizzare i fondi in modo strategico per avviare o espandere l’attività come pianificato.

Gestire attentamente le finanze e monitorare i progressi dell’impresa è fondamentale per il successo a lungo termine e per assicurarsi di poter restituire il prestito nelle tempistiche concordate. Non bisogna fare il proverbiale passo più lungo della propria gamba.

Oculatezza, realismo e obiettività si accompagnano all’entusiasmo tipico di chi comincia, che è sempre fondamentale per avere energia fisica e mentale.

In questa fase è fondamentale chiudere i preventivi raccolti in fase di preparazione della domanda e attivare dei meccanismi di controllo della spesa, per favorire tutta la rendicontazione e non avere difficoltà nella restituzione del prestito.

Tutoraggio post-finanziamento

Il tutor che ha fatto ottenere il finanziamento in genere si preoccupa di seguire la fase successiva, per monitorare come vengono gestite le spese, dare consigli. Nella maggior parte dei casi si tratta di un semplice colloquio per sapere come sta andando.

Il microcredito negli anni si è dimostrato uno strumento finanziario di enorme flessibilità e successo, e sono pochissimi i casi di insolvenza (meno dell’un per cento). Non va mai dimenticato che la garanzia a monte è supportata dal Fondo di Garanzia, uno strumento di supporto del MISE per le imprese e per il microcredito che consente ai beneficiari di ottenere prestiti di piccola rilevanza, anche non avendo garanzie reali da offrire in cambio.

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